Celiachia: facciamo chiarezza

da | 23 Giu, 2022 | Nutrizione

La celiachia è una patologia autoimmune che può insorgere in qualsiasi momento della vita e che colpisce, dati statistici alla mano, 1 persona ogni 100. A essere colpite sono soprattutto le donne: sono infatti il doppio degli uomini, in media, le donne che soffrono di celiachia.

Nei soggetti che hanno una predisposizione genetica anche piccolissime quantità di glutine possono provocare una reazione immunitaria nell’intestino tenue con conseguente infiammazione cronica e danneggiamento della parete intestinale. Nello specifico, quello che succede è che i villi intestinali del soggetto celiaco subiscono un’atrofizzazione (si appiattiscono) che impedirà il corretto assorbimento di sostanze nutritive fondamentali per l’organismo, soprattutto vitamine (esempio più eclatante è la vitamina B12) e sali minerali (ferro e calcio).

Sintomatologia

La sintomatologia può variare da soggetto a soggetto, si può passare da sintomi più gravi a sintomi meno gravi, così come ci sono soggetti del tutto asintomatici in cui la diagnosi è molto difficile e spesso arriva tardivamente quando il danno intestinale è ormai in stato avanzato.

Tra i sintomi più comuni abbiamo:

  • diarrea o stipsi
  • aumento o calo ponderale
  • spossatezza
  • gonfiore e dolori addominali
  • vomito
  • nei bambini, ritardo nella crescita Sintomi meno comuni comprendono invece:
  • anemia
  • osteoporosi
  • dermatite erpetiforme
  • afte

Diagnosi: quali esami sono davvero validi?

Non bisognerebbe mai iniziare una dieta senza glutine prima della diagnosi di celiachia, diagnosi che deve essere effettuata esclusivamente dal medico dopo un’accurata valutazione clinica del soggetto e dopo l’analisi dei referti degli esami suggeriti. È inoltre molto importante non iniziare una dieta senza glutine prima dello svolgimento degli esami consigliati dal medico, onde evitare di alterare i risultati degli stessi

Gli unici esami, ritenuti validi dalla comunità scientifica per la diagnosi di celiachia sono i seguenti:

1. Analisi sierologiche. Nello specifico si tratta del dosaggio di due anticorpi, i tTG-IgA (anticorpi anti-transglutaminasi IgA) e gli EMA (anticorpi anti- endomisio)

2. Biopsia intestinale

Esiste in realtà anche un test genetico che di norma viene effettuato ma non è menzionato tra quelli utili ai fini della diagnosi perché questo test serve esclusivamente per escludere la possibilità di insorgenza della malattia (non per diagnosticarla).

Qualsiasi altro test o esame che viene proposto, diverso da quelli menzionati, non ha alcuna validità scientifica per la diagnosi medica di celiachia.